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POSTER DI NOVEMBRE – DICEMBRE 2006

venerdì, 22 dicembre 2006

BUONE FESTE !!

  
A tutti gli amici di questo blog, un augurio di BUON NATALE e uno di  BUON ANNO !!

Debbo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi giorni difficili: tanti di voi, se non tutti addirittura. Penso che anche la mamma, di Lassù, vi sia grata degli attestati ricevuti.

E allora, io e Lei, insieme, vogliamo inviarvi un mega pensiero.

                                                                                                 UN SERENO NATALE E UN FANTASTICO 2007!!

 Vostro Gianfry                      

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postato da: nestore22 alle ore 13:12 | link | commenti (19)
categorie: riflessioni

mercoledì, 13 dicembre 2006

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postato da: nestore22 alle ore 12:24 | link | commenti (23)
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mercoledì, 29 novembre 2006

STATO DI VIGILANZA

  

CARI AMICI, TRAGGO DIRETTAMENTE DAL SITO DELLA PIERO MANNI LA COPERTINA DEL MIO ULTIMO LIBRO. NON HO ANCORA TRA LE MANI QUESTA MIA COMPLESSA FATICA, MA CREDO SI TRATTI DI ATTENDERE UNO O DUE GIORNI, NON DI PIU’ . VENERDI’ SARO’ A BAZZANO (BO) PER LA PRESENTAZIONE UFFICIALE, ASSIEME AGLI AMICI ALESSANDRO ANSUINI E MATTEO FANTUZZI.

VOGLIO CONDIVIDERE CON VOI QUESTA GIOIA.

CON AFFETTO,

GIANFRANCO

 

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postato da: nestore22 alle ore 19:57 | link | commenti (41)
categorie: appuntamenti

lunedì, 06 novembre 2006

POESIA AL PASSO COI TEMPI

  

LA COSTRUZIONE DEL VERSO VA UN PO’ IN VACANZA. CI RIVEDREMO A GENNAIO CON LA PREPARAZIONE DELLA SECONDA ED. DELLE BACHECHE. NEL CASO DOVESSE USCIRE IL MIO LIBRO, IN QUESTO LASSO DI TEMPO DEDITO AL RIPOSO, FARO’ UNA BELLA MARK. PER I MIEI AMICI VISITATORI.

UN BUON LAVORO A VOI DAL VOSTRO AFFEZIONATO GIANFRANCO.

ARRIVEDERCI AL  2007!!!

Per chi volesse raggiungermi via mail, questo è il mio recapito: nestore2269@yahoo.it

Questa settimana voglio proporvi un frammento di articolo apparso ultimamente sulla “Rivista dei Libri”. Propongo rubando, nella speranza di non fare arrabbiare l’editore di quella bella realtà cartacea. Il pezzo in questione è stato scritto dal poeta americano, di origine serba, Charles Simic, in occasione della sua recensione al libro di Billy Collins, altro poeta USA, di tipo giocoso e ironico. Quindi tratteremo oggi della poesia spiritosa e vedremo quanto certi critici, europei e d’oltreoceano, siano inclini a considerarla poesia di serie “B”. Mi affido comunque a chi ne dirà meglio di me. Eccovi  Charles Simic.

“  1.
Ricordo una conversazione che traudii, al termine di una lettura di poesie, molti anni fa. A leggere quella sera erano due poeti molto giocosi, Russell Edson e Bill Knott, i quali, in eccellente forma, avevano fatto ridere il pubblico. “Sono grandi, non trovi?”, disse una donna, uscendo, al suo compagno. Il quale ne convenne: “Sì, molto in gamba”. Poi, dopo una pausa di riflessione, soggiunse :” Ovviamente, sai, la loro non è vera poesia”. Restai di stucco, a sentirlo parlare così. Intendeva dire –presumo- che la poesia è una cosa seria e quello che i due ci avevano offerto era semplicemente una serata d’intrattenimento, dei divertissements leggeri. …  Naturalmente costui non è il solo a pensarla a questo modo. Quando il poeta esalta le eterne bellezze della natura, la maggior parte dei lettori sono convinti ch’egli ha detto qualcosa di sublime. Se invece menziona un panino imbottito di mortadella, tutti si rendono immediatamente conto che non sarà mai Dante. Chiunque crede di sapere che cos’è la poesia e si dà la briga di leggerne in gran quantità nei libri e nelle antologie di questi ultimi quarant’anni sarà destinato ad andare su tutte le furie, per aver trovato in essi poesie basate su tali e tante diverse concezioni della poesia, in conflitto fra loro …
// … Il concetto di “poetico” è più una variabile storica che non una definibile perpetua proprietà, o quiddità. I poeti stessi hanno al riguardo due distinte idee. Ci sono quelli che cercano di conferire prestigio alla loro opera aderendo deliberatamente a questo o a quell’aspetto della tradizione e ci sono quelli che anelano a uscire completamente fuori dalle sue strettoie. Il guaio è che qualsiasi tradizione è anche magazzino di morte metafore e scomunicati cliscè. Come il defunto poeta William Matthews osservava anni fa, gran parte delle poesie che uno legge sulle riviste letterarie potrebbe ridursi a quanto segue: 1) Sono andato a passeggiare nel bosco, oggi, e ciò mi ha infuso, sapete, una sorta di afflato religioso.  2) Nessuno torna indietro e ridiventa giovane; 3) Fa tanto freddo e mi sento così solo (a) lontano da te, tesoro, o (b) accanto a te, amore ; 4) La tristezza è, si direbbe, l’altra faccia della moneta della felicità, e viceversa, eppoi, in ogni caso, tale moneta la si spende non si sa come. “

Beh, sappiamo quanto gli americani siano praticoni, tutta testa sulle spalle e pochi sofismi; per quanto mi concerne, a me oggi non appaiono più tanto così yankee, come ho spesso tentato di immaginarmeli. Sarà che oggi ce l’ho “fina” con qualche intellettualone made in Italy , che …

Un abbraccio dal Gianfry

Inserto tratto da “La rivista dei libri” – Novembre 2006 – n.11 Anno XVI

Charles Simic, di origine serba, è considerato uno dei maggiori poeti viventi di lingua inglese. E’ autore, tra l’altro, di: “The world Doesn’t End” (Harcourt Brace Javanovich, 1989), con cui, nel 1990, ha vinto il premio Pulitzer per la poesia ; di “A Wedding in Hell” (Harcourt Brace, 1994) ; e “Jackstraws” (idem, 1999). Due sue raccolte sono uscite in italiano per i tipi di Adelphi : “Hotel Insonnia” (2002) e “Il cacciatore di immagini” (2005)

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postato da: nestore22 alle ore 15:35 | link | commenti (18)
categorie: poesia, riflessioni

mercoledì, 01 novembre 2006

LIBRI RICEVUTI

  

JOAN FUSTERGIUDIZI FINALI – a cura di Vincent Simbor Roig e Giorgio Faggin – Edizioni MOBYDICK, Faenza, ottobre 2006, pagine 110

 

Dal risvolto di copertina: La letteratura catalana del Novecento ha offerto non soltanto numerosi poeti e prosatori di alto livello, ma anche alcuni saggisti e aforisti di tutto rispetto. Spicca tra essi un acuto e spregiudicato maître à penser Valenzano: Joan Fuster, nato e vissuto a Sueca (1922-1992). I suoi Judicis finals (Giudizi finali, 1960), collegandosi alla grande tradizione dei Montagne e dei La Rochefoucault, si muovono tra scetticismo e nichilismo, demolendo con l’arma dell’ironia le pretese del pensiero dogmatico e invitando costantemente  all’indagine, all’interrogazione, al dubbio.

 

19 – L’ossessione della morte, tipica dell’adolescenza, va messa sul conto non so se della depravazione o della petulanza.

26 – “Il nostro desiderio non ha rimedio” (Santa Teresa d’Ávila). È una grande verità, se non altro in senso letterale. E se l’assumiamo come premessa maggiore o minore di un sillogismo, la conseguenza non potrà essere che questa: “La vita è inutile”.

73 – C’è chi fa l’avvocato, il maestro, il politico, il vescovo, il poeta, il contadino. Il mio mestiere è di essere Joan Fuster.

302 – Rischi dell’esegesi. – Potrebbe succedere che il critico si metta in testa che l’opera da lui commentata sia stata scritta al solo scopo che egli eserciti su di essa il suo lavoro esegetico.

323 – D’Annunzio fu, come uomo, il personaggio più falso della sua letteratura.

345 – La massa è stupida, violenta, indecente e cieca, perché è composta da individui simili a me e a te.

370 – Ciò che ripugna nei popoli dominatori è il fatto che essi impongano ai popoli oppressi lo spettacolo della loro assoluta mediocrità. Il caso di Roma non è il solo.

379 – È bene screditare l’eroismo, perché un eroe è sempre un animale pericoloso e un elemento pervertitore. Ma può essere anche pericoloso sbarazzarsi di ogni riserva di eroismo. Finché il nemico non avrà eliminato i suoi eroi, sarà conveniente che ci teniamo i nostri, se non altro per contrapporli a quelli degli avversari.

Voto: ***

 

(* mediocre ;  ** discreto;  ***  buono ;  ****  imperdibile)

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postato da: nestore22 alle ore 14:37 | link | commenti (8)
categorie: poesia, prosa

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