

CARLA SARACINO TORNA CON VERSI MEDITATI E RARI
RIFLESSIONI SU “QUEST’ORA DELL’ESTATE”
ARTICOLO DI VITTORINO CURCI PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA, SEDE DI BARI.
La casa e l’estate. Si sviluppa intorno a queste due polarità il nuovo libro di Carla Saracino. Un’opera densissima, con versi meditati e colmi di tensioni interne. Lo si può già notare nel bellissimo testo d’apertura: “Il tempo declina e la spiaggia nasce sulla pagina. / Vedo le dune approssimarsi al dito che sfoglia. (…) Non si tratta di una casa o dell’estate che affolla i pensieri. / Si tratta di una pena e del suo impossibile. / Del vedere prima di patire. / Si tratta dell’irredimibile”. La poetessa di Maruggio, giunta alla sua quinta pubblicazione poetica (ma ha scritto anche quattro libri per bambini,) conferma tutte le sue qualità già evidenti al suo esordio nel 2007 con I milioni di luoghi pubblicato da LietoColle. Quest’ora dell’estate non è una raccolta di versi, ma un libro di poesia strutturato. I continui richiami tra i vari testi – anche trasvolando da una sezione all’altra del libro – creano riverberi e altri effetti luminosi tra le parole. Una cosa veramente rara ai tempi d’oggi.
Vittorino Curci