

Andrea Italiano è l’ultimo acquisto dell’Arcolaio! Esordisce nella collana phi, diretta da Gianluca D’andrea e Diego Conticello. La sua è una scrittura graffiante e polemica nei confronti di una società che non tiene conto dell’uomo. Lavoro inteso come carcere; usi e costumi ridotti a brandelli. La lingua tagliente del poeta ci indica il concetto del sopruso ordito dalla parte violenta dell’essere umano. Non mancano testi scritti anche in polemica con la sua terra amata: la Sicilia, l’isola presa come punto di riferimento, allargata al resto del mondo presente. Trascriveremo, qui sotto, l’interessante nota editoriale scritta da Diego Conticello: leggetela, prima di passare ai brani icastici del nostro Andrea: ne ricaverete un quadro vivido dei nostri tempi, così scoraggianti e privi di riflessione.
(gf)
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Le poesie di Andrea Italiano “narrano” scene quotidiane, ma col pregio di non risparmiare alcun particolare crudo, venale, finanche scurrile ma vivo, agonico benché agonizzante nella continua lotta per la sopravvivenza a certe latitudini […] un perpetrarsi di destini al negativo in una Sicilia irredimibile che è, come sempre è stato, emblema di tutte le terre, di tutte le esistenze che vi gravitano “isolate” senza quasi lasciare traccia.
Siamo dunque di fronte ad una articolata genealogia dei “vinti” di ritorno, che sembra imbalsamare tutte le figure evocate – ivi compreso lo scrivente – all’interno di lallazioni e analfabetismi vitali nel segno inequivocabile di un irredento destino, di una immobile fragilità però sempre alla continua ricerca, ed è questo il vero pregio, di un guizzo oltre la superficie ingabbiante/asfissiante delle torbide e regressive acque dell’isola-mondo.
Diego Conticello
Alcuni testi:
Per giorni lunghi lunghissimi un gatto
è rimasto sulla strada non raccolto da nessuno
e le macchine a passarci sopra
ne hanno sparpagliato la carne
alla fine è rimasto pellame trasparente
sfrigolante come alluminio sotto il peso delle gomme.
Gatti ne muoiono sulle strade e non solo,
cani lucertole conigli persino uccelli
e uomini più di animali,
ogni giorno uno spreco di vita incredibile.
Se uno avesse occhiali per vedere le anime che salgono
davanti avrebbe colonne di fumo
davanti dietro di lato una gabbia di anime,
come si fa a non impazzire?
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Felice mi parlava di spaccio
diceva che diversamente dai suoi tempi
oggi gira molta più coca che erba,
così lui spiega i bambini sballati di tredici anni
le ragazzine senza mutande a quattordici.
Non so se dice il vero magari Felice ha sognato
ma passando dallo scientifico tra casa-lavoro
mi sono fermato a guardarle queste formiche sciamanti,
le femmine sono più scaltre dei maschi
e ci credo che già se lo prendono appena escono di casa.
Li ho osservati bene questi figli disperati
sono diventati quello che volevamo
e la coca di Felice esiste,
siamo noi che gliela vendiamo.
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A chi mi domanda che lavoro faccio
dico il domatore nei circhi
ma in un tempo e in un paese
dove le persone sono le bestie più feroci.
Ci sono giorni che non riesco
e mi salgono con i piedi in faccia
o mi ficcano le unghie nella carne.
Non era questo il mestiere che volevo
eppure era proprio questo
che per occhi microscopi mi ha dato
che entrano dentro i giorni negli abissi delle vite
dove c’è quello che c’è
un dio affamato c’è
un animale che muore di fame c’è.
Era proprio questo che volevo,
vedere l’origine di tutto e di tutti
capire tutto capire tutti.
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Parlava solo di viaggi visti alla Rai
a chi ci domanda di lui diciamo che è andato in pensione
invece è fuggito proprio
ha preferito morire di fame
che impazzire in questo luogo.
Se dobbiamo pronunciare il suo nome
lo facciamo sottovoce
per paura di evocare il buco nero,
quel vortice che prima o poi ci inghiottirà tutti
Italia del sud sud del sud
visi pallidi assediati dagli indiani,
sanbastiani con le braccia legate/ dietro la schiena
che valgono/ zero.
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Andrea Italiano è nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1980. Si è laureato al DAMS di Palermo. Ha pubblicato le raccolte poetiche Guerra alla tonnara (Ladolfi Editore, 2011) e Solo l’uomo (Ladolfi Editore, 2016). Per la saggistica d’arte ha pubblicato: Caravaggio in Sicilia. L’ultima rivoluzione (2013), Novara d’Arte (2014), L’arte con i miei occhi (2015), La Basilica di San Sebastiano in Barcellona (2016), Filippo Jannelli 1621-1696 (2017), Straordinari (2018), Sulle tracce di Caravaggio. Alonzo Rodriguez “principe dei pittori messinesi” (2020) tutti per la casa editrice Giambra Editori e Salvatore De Pasquale da Messina. Prima ricognizione critica delle opere (Alessandro Mancuso Editore, 2021).