Quando la musicalità delle parole echeggia ricordi, luoghi, persone
(A Giovanni Nadiani)
Il progetto di pubblicare traduzioni di opere di grandi autori della letteratura mondiale, nacque anni fa grazie all’idea del caro amico e collega, docente di germanistica, Giovanni Nadiani, venuto a mancare proprio mentre chi scrive stava ultimando la revisione di Piazza Londra. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì, dal DGLAB – Direção Geral do Livro, dos Arquivos e das Bibliotecas portoghese e dalla Scuola Interpreti e Traduttori dell’Alma Mater Studiorum, sede di Forlì. Dopo diverse pubblicazioni di testi tradotti dal tedesco, dal francese, dall’inglese, dallo spagnolo, ritenemmo opportuno insieme a Giovanni proporre un libro in lingua portoghese, una raccolta di racconti della grande autrice lusitana Lídia Jorge. Da poeta di animo gentile e abile conoscitore delle lingue qual era, egli colse la potente vena malinconica e magica che scorre attraverso le pagine di Piazza Londra, la cui traduzione italiana viene ora pubblicata grazie anche alla felice condivisione del progetto da parte de L’Arcolaio, casa editrice forlivese particolarmente sensibile alle “altre lingue e letterature”.
Con piacere Giovanni avrebbe letto nella versione italiana i cinque racconti che compongono il testo, ne avrebbe apprezzato la scrittura declinata al femminile, il velo onirico che aleggia su tutto il testo e domina sulla concreta prospettiva spaziale nella quale si muovono i protagonisti. Vari sono infatti i luoghi chiaramente riconoscibili, funzionali alla narrazione, aperti e chiusi: la piazza, il negozio, la strada, il pianerottolo, la carrozza del treno.
Nel primo racconto “Piazza Londra”, la vicenda è ambientata in una delle piazze più note di Lisbona; nel secondo, invece, si svolge in uno spazio chiuso, un importante negozio di Ginevra, con l’indicazione precisa della via che funge anche da titolo – “Rue du Rhône” –, mentre il terzo, Bianca Neve, si sviluppa lungo uno dei viali centrali della capitale lusitana, la notissima avenida EUA.
Anche “Viaggio per due” propone una storia un po’ surreale che viene narrata all’interno di una carrozza di un treno italiano ma si ambienta nello stretto spazio di un pianerottolo di un bel palazzo borghese a Lisbona. L’ultimo racconto, il più lungo della raccolta, è un dichiarato “Omaggio tardivo a Yilmaz Güney” dedicato dalla scrittrice al regista turco nato nel 1937 e morto in esilio a Parigi nel 1984. Il fil rouge di “Profumo”, infatti, rinvia al film “Yol”, e lo spazio appare ben delineato (stanze domestiche, camere d’albergo, città, teatri, quinte, camerini, aeroporti). L’epilogo della storia ha tuttavia quasi il sapore di una visione, di un sogno tra le strade di Bruxelles ammantate di neve.
A Giovanni, appassionato amante di ogni linguaggio e di ogni musica, abbiamo voluto dedicare la traduzione dei cinque racconti; egli ne attendeva la pubblicazione con curioso interesse, per scoprire con quali sonorità e suggestioni si possano traslare nella lingua italiana la cultura ed il dettato portoghese. Questo idioma neolatino è infatti particolarmente ricco di fonemi dolci, espressi da una semplice cadenza musicale come il suono languido di un fado.
Anabela Ferreira
Dalla quarta di copertina, una nota editoriale di Enza Valpiani:
“Cinco contos situados” recita il sottotitolo portoghese della raccolta, ma il lettore non si lasci fuorviare dal termine “situados”, vale a dire collocati in uno spazio urbano, circoscritto; nei luoghi, pur rappresentati realisticamente, come Piazza Londra, irrompe sempre all’improvviso l’“oltre” di una diversa dimensione. Come nella poetica di Montale, sembra di assistere al miracolo di una “epifania” attraverso un “malchiuso portone”; gli oggetti stessi, nella loro con-cretezza, (una borsa, un biglietto, un anello, un flacone di profumo) assumono un sapore magico e rivelano una inaspettata verità.
Lasciarsi sedurre dalla vita degli altri è il vizio antico dello scrittore. Lidia Jorge, con uno stile serrato ed un ritmo iterativo – simile ad un mantra – scava nelle profonde radici dell’animo umano, alla scoperta di un mondo perduto di primitività ed innocenza.
Una narrativa ipnotica. Lídia Jorge meriterebbe di essere la seconda scrittrice in lingua lusitana incoronata dal premio Nobel per la letteratura
Le Figaro
Il Portogallo può contare tra i suoi cittadini tre dei principali scrittori di oggi: Josè Saramago
Antonio Lobo Antunes e Lidia Jorge. Lei scrive con una capacità di sintesi magnetica ed una incalzante bellezza.
The Inquirer
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