Borderline una Parigi di meno
La recensione di Daniele Serafini
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Adagiato
come una spuma
crocifissa nell’onda.
Vorrei stendermi
e calarmi una dose
di barbaro splendore.
Da Raffaele Ferrario, Borderline. Una Parigi di meno, prefazione di Paolo Ruffilli, L’arcolaio, Forlì, 2012, pp. 134. € 12,00
Nell’ultima raccolta di Raffaele Ferrario la poesia incontra la pittura di Fabiana Guerrini, che terrà una sua personale a Lugo a Casa Rossini dal 16 al 24 febbraio. La plaquette, infatti, è corredata da sei tavole della giovane artista lughese, oltre alla copertina, giocate sul tema dell’autoritratto e del doppio, dove s’impongono temi quali l’autoronia, il gioco, la ricerca di sé, ma anche l’ombra di junghiana memoria che ci accompagna come elemento di inquietudine.
Raffaele Ferrario, nato a Cesena nel 1971, laureato in psicologia clinica con una tesi su Dostoevskij (Il testo letterario come verità psicologica), ha al suo attivo diverse pubblicazioni. Come scrive Paolo Ruffilli nella presentazione, in un mondo nel quale non si può vivere che borderline, quindi in una zona di confine, l’indignazione prende le forme di un espressivismo segnato da forti tinte ma anche di ironia.
La raccolta, ambientata in una Parigi che si rivela solo a tratti, ruota attorno al dualismo amore-disamore, declinato secondo una trama basata sulla presenza dell’io e l’assenza del tu, evocando sentimenti che danno “la consapevolezza, ma non la felicità”.
Con una scrittura ellittica, sincopata, percorsa da trafitture, attraversata dal senso del paradosso, del dolore e di una corporeità che fa da pendant col lavoro artistico di Fabiana Guerrini, Ferrario ci porta ad interrogarci sulle ragioni ultime di una relazione che sembra narrata come in una sceneggiatura surreale da teatro intimo, dove il cuore viene messo a nudo per dirci un disagio, un’impossibiltà.
Non resta allora che ricorrere al burlesque per trasformare il rischio del precipizio in un’occasione di sdrammatizzazione anche giocosa. Proprio come in ogni borderline, o in un campo da tennis, dove ci si muove tra due zone limitrofe e dove la palla, una volta colpito il nastro della rete, può cadere da una parte o dall’altra, decidendo il destino del punto se non dell’intero incontro.
Daniele Serafini
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